We use cookies to improve your browsing experience and to let you purchase items on our website. If you scroll or click here you accept the use of cookies.
Back to
Quanto costa?
Web Fashion Academy • 24 novembre, 2020




Se cominciamo a pensare che viviamo in una grande astronave, con grandi, ma non illimitate risorse, il nostro concetto di costo deve cambiare.

Nel 2009 Mike Berners-Lee pubblica il suo libro dal titolo "How bad are bananas" L'impronta del carbonio di ogni cosa.

E' un libro rivoluzionario perchè ci fa capire che qualsiasi nostra attività libera co2 nell'ambiente e contribuisce all'aumento della temperatura del pianeta. Berners-Lee ha deciso di informarci su ciò che era importante (aviazione, riscaldamento, piscine) e ciò che ha fatto pochissima differenza (le banane, naturalmente confezionate, sono buone!). La nuova edizione del 2020 aggiorna tutte le cifre (dai data center all'hosting di una Coppa del Mondo) e introduce molte aree che sono diventate una parte regolare della vita moderna - Twitter, il Cloud, Bitcoin, bici elettriche e auto, persino il turismo spaziale. Berners-Lee tiene d'occhio ogni area e ci fornisce le cifre per gestire e ridurre la nostra impronta di carbonio, nonché per esercitare pressioni sulle nostre aziende, imprese e governo. Le sue scoperte, presentate in prosa chiara e persino divertente, sono spesso sorprendenti. E sono essenziali se vogliamo affrontare il cambiamento climatico.

Ritengo che sia una analisi interessante, ma non esaustiva. Per quanto cominciare a ragionare in termini di emissioni di co2, invece che di costo in termini tradizionali, sia un passo avanti, ritengo che ci sia ancora molta strada da fare. Dobbiamo considerare in modo globale l'impatto sulle nostre attività, sul sistema di sopravvivenza del pianeta. Non è solo il co2, ma anche l'inquinamento da pesticidi e insetticidi, la plastica non biodegradabile, l'impatto da estrazione di petrolio, scisti bituminosi e le score radioattive delle centrali nucleari.

Abbiamo bisogno di pensare in termini di sopravvivenza del pianeta. Secondo la comunità scientifica entro pochi decenni circa il 75% delle specie viventi scomparirà dalla Terra. Il costo è determinato dal degrado che produciamo sull'ecosistema.

La vita, compresa la nostra, è un fenomeno complesso.

Erwin Schrödinger, nato a Vienna nel 1887 e insignito del premio Nobel per la Fisica nel 1933, introduce il concetto di “entropia negativa”, sostenendo che tale nozione ha un ruolo fondamentale per spiegare come un organismo possa evitare quel “rapido decadimento” verso uno stato di inerte equilibrio che sembrerebbe provocato dal principio di “entropia”.





In realtà la vita non viola il secondo principio della termodinamica. Il sole fornisce continuamente energia che il sistema vivente è in grado di convertire per contrastare l'aumento di entropia.

In un certo senso, ci sono attività, beni e servizi che non costano niente. Hanno persino un costo negativo, perchè migliorano l'ecosistema.

Però molti beni e servizi hanno un costo impressionante e non facilmente determinabile.

Abbiamo bisogno di una profonda evoluzione della nostra scienza economica.

L'economia circolare va nella direzione corretta.

Penso che l'Intelligenza Artificiale possa darci una mano. Dobbiamo provarci. Ne va della nostra sopravvivenza.

Piero Poccianti









programmacademy, waste couture, webfashionacademy, wastemark, FashiOn-Action, piero poccianti, involved professional, intelligenza artificiale,