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Madame Janine Janet
Web Fashion Academy • 15 maggio, 2017
Sono stata a Venezia per un giorno. In occasione della 57 Biennale appena inaugurata, ho visto la mostra di Damien Hirst . Poi ho visto la mostra di Hyeronimus Bosch a Palazzo Ducale.
Quella di Damien Hirst, “Treasures from the Wreck of the Unbelievable”, mi ha fatto venire in mente Madame Janine Janet.
Janine Janet era nata a Tampon nell'isola di Reunion nel 1913.
Con la sua famiglia si trasferì a Tolosa in Francia dove frequentò la scuola delle belle arti.
Nel 1949 sposò Jean Claude Janet pittore figurativo parigino di nascita.
Madame Janine Janet non è molto conosciuta ma fu una scultrice di straordinaria raffinatezza. 
Creò fin dal 1940 le decorazioni più belle per le vetrine delle grandi case di moda di quel tempo a Parigi , tra cui Balenciaga, Dior, Hubert de Givenchy, Pierre Balmain, Hermes e Ricci.
La sua infanzia nell'isola di Reunion aveva sviluppato in lei una fantasia barocca, fantasmagorica e un amore immenso per la Natura. Con la sua conoscenza tecnica sottoponeva a particolari metamorfosi materiali come la madreperla, le conchiglie, le piante, la corteccia, trasformandoli in ninfe, fauni, unicorni e altri personaggi senza tempo che incantarono il pubblico.
Jean Cocteau scoprì in lei una certa affinità con la propria immaginazione e le commissionò la progettazione dei costumi, delle maschere e delle sculture del suo film "Il testamento di Orfeo". Sempre più interessata alle arti decorative creò modelli per la Manufacture Nationale de Sèvres, Haviland, Arthus-Bertrand e in collaborazione con decoratori di talento come John Dévoluy e Chapelain-Midy, applicò ai decori murali e ai mobili nuovi procedimenti effettuati con la resina. I suoi famosi acquerelli poi completarono la vita prolifica di una creatrice che diede un grande contributo a uno dei momenti più speciali dela cultura francese.
Madame Janine Janet era una scultrice che ha portato l'attenzione alla Natura. Il suo linguaggio era la mitologia, ma solo pochi capirono davvero l'immensa ricchezza e le mille sfaccettature dl suo lavoro creativo.

Riconosciuta e lodata dai grandi creatori del suo tempo, il suo profondo intento andò perduto dalle successive generazioni di suoi volgari imitatori che non hanno potuto comprendere e quindi neanche trasmettere il particolare significato della sua opera di esemplare bellezza.
















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