We use cookies to improve your browsing experience and to let you purchase items on our website. If you scroll or click here you accept the use of cookies.
Back to
Avviso alla community: l'era social è cominciata
Diary • 17 ottobre, 2012



Per chi non se ne fosse ancora reso conto siamo entrati nell'era social, l'era post industriale. Se l'era industriale riguardava la costruzione di cose, l'era social riguarda connettere cose, persone, idee.
Network di persone si connettono in relazione ad interessi ed obiettivi comuni e creano percorsi in grado di generare ritorni collettivi per quelle organizzazioni (chiamiamo così le ex aziende) che operano nel rispetto dei loro bisogni.
La forza, la spinta motrice di qualsiasi iniziativa destinata ad un successo di seguito, viene determinata dai soggetti connessi in comunità e dal modo stesso in cui essi cooperano tra loro. Quindi la comunità che investe in idee ne co-detiene persino il successo. Il successo non è più del singolo ma è nel riconoscimento, che esso possa essere raggiunto nella, con o attraverso la comunità.
Le nuove organizzazioni sono di modello orizzontale, rinunciando a pretese di proprietà ed evitando la gerarchia, sono agili, flessibili e aperte, pronte a saltare da un'opportunità all'altra. Sacrificando profitti a breve per una prosperità a lungo periodo, celebrano ogni essere umano nella sua unicità che comprende abilità e passioni, perchè ognuno di noi esiste in un punto che non è occupato da nessun altro, con il suo bagaglio fatto di esperienze, prospettive e visioni. Questi esseri unici non svolgono un lavoro ma realizzano un contributo attraverso il loro talento, che non richiede più per essere riconosciuto il possedere un titolo, un "badge", come era all'interno di un' impresa centralizzata.
In questa nuova dimensione, anche la figura del consumatore cambia; essi stessi diventano co-creatori, diventano risorsa di valore creativo. In questo impegno fra co-creatori si realizzano presupposti di unione e relazione che fanno sì che eventuali fallimenti ad essi collegati diventino in realtà condizioni di forza per la realizzazione di quella flessibilità, che prende forma proprio nel processo di commettere gli errori e nel conseguente perdono.
In questa nuova dimensione nessuna azienda ha più necessità di proteggere la proprietà intellettuale per mantenere un proprio vantaggio o per erigere barriere con i propri competitors, ma offre e mette a disposizione di altri il suo modo di operare, nella certezza di offrirsi come un esempio e non con il timore di essere un modello.
Così l'entità sociale che unisce la gente non è più il prodotto o l'azienda, ma è il valore o lo scopo condiviso.
Ora cara community, tu sai che io sono una organizzazione di questo tipo, ormai sai anche che il mio scopo è diffondere i concetti legati alla sostenibilità, poi come strumento uso gli abiti, perchè quello è la cosa che so fare e oltretutto li faccio senza produrre niente, perchè lavoro sugli sprechi.
Allora dai, partecipa a questa piattaforma, una piattaforma aperta a tutti, non hai bisogno del mio benestare per potervi partecipare, fallo semplicemente.
Se anche per te è sempre più importante cambiare certe cose e se hai delle idee per poterlo fare e voglia di realizzarle, contattami all'indirizzo info@venettewaste.com, insieme le porteremo avanti.

Felice di darvi,
Venette
social, venette waste, network,